Colazione da Tiffany: la luce tra cinema e ristorazione
“Io vado pazza per Tiffany, specie in quei giorni in cui mi prendono le paturnie … se io trovassi un posto a questo mondo che mi facesse sentire come da Tiffany… comprerei i mobili e darei al gatto un nome!” … ed ancora “da Tiffany non ti può mai accadere qualcosa di brutto”. Era il 1961 quando Audrey Hepburn, nel film Colazione da Tiffany, disse queste battute.
Nella sofisticata favola sentimentale e moderna la gioielleria Tiffany ebbe un ruolo importante perché è proprio da lì che ne nacque il titolo. Charles Lewis Tiffany, co-fondatore della famosa società di gioielleria, ebbe nel 1848 un figlio che fece parlare di sé altrettanto quanto il padre: Louis Comfort Tiffany famoso per le sue creazioni in mosaici di vetro legato a stagno, detto vetro Tiffany.
Questo breve excursus per inquadrare due argomenti che cercheremo di affrontare: le lampade da tavolo Tiffany nel settore della ristorazione e l’utilizzo della luce nel cinema. Cercheremo di capire se ci sono legami e quanto siano forti.
Un’esplosione di colori
Partiamo dalle lampade: le Tiffany sono delle vere e proprie opere d’arte in vetro in grado di creare un’atmosfera del tutto unica! Le luci che passano attraverso il vetro, spesso colorato, creano una sorta di arcobaleno rendendo tutto il resto magico! Lampade utili per migliorare l’illuminazione della sala. Contribuiscono a potenziare l’illuminazione generale nei punti in cui è più carente o dove vogliamo porre l’accento (basta dare un’occhiata alla foto per capire la versatilità d’uso): possiamo ad esempio utilizzarle sopra ad un tavolo o per restituire il giusto grado di illuminazione anche agli angoli più nascosti. Possono anche servire a proiettare una maggiore quantità di luce su un viso (come nel nostro esempio) per venire incontro a tutte le possibili esigenze cinematografiche.
Versatili al punto giusto
Analizzando meglio questo genere di apparecchi, una cosa che si porrebbe subito in evidenza è la grande praticità delle lampade da tavolo: sono molto maneggevoli, leggere, di piccolo ingombro e facilmente si possono spostare da un punto all’altro per evidenziare ciò che vogliamo. Basta una sola mossa per cambiare completamente l’illuminazione o per trovare una sistemazione alternativa che risulti più funzionale e scenografica.
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