Luce “stellata”, l’importanza dell’illuminazione nei piatti degli chef
La luce dovrebbe diventare l’ingrediente segreto di tutti gli chef. C’è chi ne è convinto e chi ancora non ha realmente compreso l’importanza di una buona illuminazione nel proprio ristorante. Chef e ristoratori, con il tempo, hanno raggiunto la consapevolezza che curare la luce nel ristorante è un obbligo per chi vuole non solo conquistare nuove fette di mercato ma soprattutto avanzare professionalmente, creando un ambiente in cui accogliere nel miglior modo i propri ospiti.
Cibo e luce sono connessi? Qual è il rapporto tra luce e chef? E quanto è importante l’illuminazione nella realizzazione del piatto? Sono solo alcune domande che ogni ristoratore dovrebbe porsi per far si che il suo cliente sia del tutto appagato dall’esperienza che si trova a vivere ogni volta che si siede a tavola.
Il progetto della luce non va trascurato, anzi. Deve valorizzare il luogo enfatizzando quei dettagli che meritano l’attenzione del cliente, deve permettere la corretta percezione del cibo, deve esaltare le creazioni dello chef. Vere e proprie opere d’arte.
Chef del calibro di Gualtiero Marchesi sono consapevoli dell’importanza dell’illuminazione nella ristorazione, come già accennato qualche tempo fa sul nostro blog. Secondo lo chef stellato “La luce è un tramite per veicolare la materia. I miei piatti – ha detto – lo dimostrano..”. Per Marchesi la creazione del piatto è un’operazione di sintesi, è saper agire sugli elementi di base “perché la luce è già nella materia, e se si è capaci di comporre si è già fatto tutto, ma prima dobbiamo fare i cuochi”.
Della stessa idea, in merito al connubio luce/ristorazione, è Alessandro Borghese che sulle colonne di Lucenews.it ha affrontato il problema ricordando che “…La luce è un aspetto fondamentale per il cibo: ne evidenzia caratteristiche, texture e tridimensionalità. Amo l’arte, Caravaggio insegna come la luce possa essere costruttiva e simbolica. Nella mia cucina, insieme a brigata e fotografo, la luce per la creazione di un piatto è essenziale. Le immagini sono pubblicate dalla stampa al web. Le materie prime, la preparazione, un particolare, sono la firma del mio lavoro. Perché gli occhi mangiano per primi, ma la verità è che nella bocca il gusto vince”.
È questa la sfida del terzo millennio. La ricerca di un’illuminazione che esalta le caratteristiche dei cibi, che valorizza i piatti preparati dagli chef ed amplifica le esperienze sensoriali dei clienti. Una luce a prova dei gourmet più esigenti o dei semplici appassionati di cucina.
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